martedì 14 dicembre 2010

IL SEMINARIO SULLA COMUNICAZIONE SOCIALE: CRONCA DI UN EVENTO

Si è svolta il 30 novembre, a Fieravecchia, il preannunciato incontro di apertura del nuovo ciclo di Seminari del Centro la Tenda. Lo scorso anno i seminari hanno spaziato su varie tematiche e sono stati molto partecipati da giovani ed operatori sociali. Quest'anno avranno una costante comune: "Quando la Comunicazione diventa Partecipazione" al centro di un particolare interesse verso il proprio territorio di accoglienza.

L'incontro di apertura ha visto le presenze istituzionali del Comune e della Provincia di Salerno con l'Assessore Guerra ed il Consigliere provinciale De Fazio tra un interessato e numeroso pubblico.
Partendo dalla presentazione di Mario Scannapieco, organizzatore dei seminari, e subito dopo, dalla ricerca sulla percezione sociale del Centro La Tenda, indagine presentata da Anna Grotta a nome dell'equipe del Progetto Giovani, i lavori della serata si sono sviluppati attraverso le comunicazioni di vari gruppi ed associazioni salernitane che operano nel campo sociale. Nei numerosi interventi dei responsabili, sono state presentate varie ed interessanti esperienze realizzate come risposta ad un bisogno di comunicazione integrata: Comunicazione sociale, Voce del territorio, Azione Cattolica, Comunità la Pagliuzza, Caffè net, Rete dei giovani per Salerno.
Il seminario ha avuto il suo momento centrale nell'incontro con Angelo Scelzo, sottosegretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali della Santa Sede, che raccogliendo il valore ed il significato delle esperienze che sono state presentate durante l'incontro, ha evidenziato la necessità di essere attenti all'innnovazione tecnologica e all'uso delle moderne strumentazioni che il progresso ha messo a disposizione di tanti, ma ha soprattutto insistito sul bisogno di dare grande attenzione ai contenuti della comunicazione e particolarmente ai valori che sembrano oggi essere opzionali corredi degli strumenti.
L'incontro è stato concluso da un intervento di Gerardo Giordano, direttore responsabile della rivista Caosinforma del Centro La Tenda che, dopo aver ringraziato Angelo Scelzo per il suo contributo all'incontro, nella sua Salerno, ha richiamato alcune tecniche di comunicazione immediata e un caso studio "comunicare il terremoto" come complessa esperienza di comunicazione sociale in un territorio difficile come quello della regione Campania.
Durante l'incontro sono state distribuite copie del numero 36 di Caosinforma - speciale sulla comunicazione - che è visibile sul link:

http://en.calameo.com/read/000013424d030cdd719b8

Gli incontri proseguiranno nelle prossime settimane sul tema: "Quando la comunicazione diventa formazione".

Quando la comunicazione diventa partecipazione

Martedì 30 dicembre 2010 ha preso il via il secondo ciclo dei Seminari a Fieravecchia con un primo incontro di dibattito sul tema della comunicazione. Introdotto dai saluti dell’assessore E. Guerra e del consigliere provinciale L. De Fazio, l’appuntamento è stato l’occasione per fare il punto della situazione sui progetti e sui progressi dello scorso anno non solo dal Centro la Tenda, ma anche delle associazioni con le quali ha avuto l’opportunità di collaborare.

L’Azione Cattolica ha raccontato la sua esperienza nell’approccio al bullismo con una particolare forma di teatro. La Rete dei Giovani di Salerno ha portato la propria testimonianza di comunicazione cercando di fare anche una breve analisi dell’efficacia di alcuni metodi comunicativi.

Il centro la Tenda ha illustrato, attraverso un’indagine condotta sul territorio dai propri operatori, le difficoltà di comunicare agli altri un’immagine diversa di sé dal momento in cui si è già stati etichettati in un certo modo; ha colto inoltre l’occasione per presentare i nuovi servizi attivati, fra i quali ce ne è uno interamente dedicato alla comunicazione, e gli eventi sul territorio che mettono in relazione e comunicazione giovani di diverse realtà ed estrazioni sociali.

Angelo Scelzo, sottosegretario del pontificio consiglio delle comunicazioni, ospite del seminario, ha fatto una panoramica sull’evoluzione e sulla diversificazione dei mezzi di comunicazione e su quanto questi influenzino e intrudano nella vita di ognuno. Ha inoltre discusso i rischi che derivano dalla comunicazione liquida che caratterizza la globalizzazione con particolare riferimento alla distanza fra gli interlocutori e la povertà dei contenuti.

Gerardo Giordano, in qualità di direttore del giornale Caos Informa, ha parlato degli errori e delle disfunzioni della comunicazione, a partire dalla sua esperienza di giornalista, sindacalista dai tempi del terremoto dell’80 e ipoacusico.

I lavori sono terminati con una riflessione del Dott. Mario Scannapieco, responsabile di Caos Centro Studi e Formazione del Centro La Tenda, sul bisogno di interrogarsi continuamente sul tema e avere il coraggio di innovarsi.

Un seminario sicuramente di forte valenza sia contenutistica che aggregativa, che speriamo faccia da introduzione e da guida agli altri seminari che il Centro la Tenda vorrà proporre al territorio.

sabato 27 novembre 2010

Angelo Scelzo. Qualche informazione in più sul relatore al Seminario sulla comunicazone sociale

Da dieci anni Sotto-segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, dicastero vaticano di coordinamento dei media della Santa Sede; primo incarico in Vaticano, segretario di redazione e poi vice-direttore dell’Osservatore Romano.

Ha iniziato la carriera giornalistica a capo della redazione romana e inviato speciale. Tuttora è editorialista del giornale dei vescovi, oltre che de Il Mattino. E’ stato responsabile della comunicazione vaticana per il Grande Giubileo dell’Anno duemila, curando tutti i volumi ufficiali. E’ autore di diverse biografie di santi e fondatori di comunità religiose.


lunedì 1 novembre 2010

IL REPORT DEI SEMINARI

Clicca sull'immagine per visualizzare il CD REPORT dei 5 seminari de La Tenda a Fieravecchia tenutisi dal dicembre dello scorso anno fino a maggio di quest'anno.

i Seminari ripreranno il 30 novembre prossimo

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I SEMINARI DE LA TENDA A

FIERAVECCHIA, IN PROGRESS

I Seminari de La Tenda a Fieravecchia sono ormai una consuetudine della Salerno che si interroga, discute e progetta.

Dopo aver affrontato i temi dell’immigrazione, del sistema formativo scolastico, della famiglia, della necessità di una nuova cultura dell’educazione anche nell’ambito della pratica sportiva, i Seminari riprendono ad ottobre.

Tra i temi in programma: l’approfondimento del rapporto tra politica e giovani, delle nuove povertà, delle nuove emergenze sociali, le questioni poste dal pianeta carcere e dalla sofferenza mentale. Ma i Seminari saranno anche l’occasione per avviare nuovi percorsi formativi, tra cui: il Cooperative Learning, l’Auto Aiuto, L’analisi Transazionale, la Logoterapia, il NIP (Processo di Nuova Identità) riservati agli operatori sociali, della salute, della formazione e della comunicazione.

Intanto è in preparazione il CD-report che riassume e rilancia i temi sinora trattati con l’obiettivo di promuoverli come un’occasione di ulteriore interazione tra i destinatari, diretti e indiretti, degli incontri di formazione. Un prodotto in costante rielaborazione come intende suggerire il suo stesso titolo: FIERAVECCHIA IN PROGRESS.

Di fatti questo prodotto multimediale è concepito intenzionalmente come un prodotto aperto, destinato a modificarsi e ad arricchirsi di contributi e riflessioni sempre nuove, ma anche di idee e di progettazioni condivise, capaci di sviluppare servizi adeguati ai nuovi bisogni sociali.

La filosofia dei Seminari, promossi da caos, il Centro Studi Formazione de La Tenda, rimane l’interazione costante, il confronto tra idee e persone, portatrici di esperienze e convinzioni diverse su questioni controverse.

Alla base la convinzione che il compito della comunicazione sociale, la sua utilità generale risieda nell’incoraggiare e nel sostenere il patrimonio collettivo costituito da sane relazioni sociali.

Infatti accrescere il capitale sociale significa potenziare le capacità della società civile e delle minoranze di produrre un cambiamento, ridefinire i parametri della convivenza civile, allargare i confini dell’arena pubblica, proprio come intende suggerire la proposta dei Seminari de La Tenda a Fieravecchia.

I SEMINARI IN PROGRAMMAZIONE

L’orientamento educativo: nuovi bisogni, nuove risposte

Cielo azzurro. Un bilancio e un rilancio delle attività per il “pianeta carcere”

Bisogno di salute: solo un problema sanitario?

Doppia diagnosi o doppia speranza? Le parole per dirlo

Le nuove povertà, le nuove ricchezze

sabato 1 maggio 2010

DIMMI DI NO! Quando il conflitto in famiglia aiuta a crescere.



Questo seminario nasce da una chiacchierata, con Nicola ed altri amici, a Sorella Luna.
Il tema su cui ci confrontavamo era la dipendenza affettiva che tanto spesso caratterizza i giovani.
E sia Nicola che gli altri amici concordavano sulla incidenza del fenomeno, tra i giovani che poi magari ricorrono alle droghe ma anche tra quelli che alla droga, per fortuna non ci arrivano mai.
Ma ci siamo subito posti una domanda: non è la stessa dipendenza affettiva una forma di droga?
Forse si! è stata la risposta quasi unanime. Anche perché associata a questa “addiction”, vi è quasi sempre, un giovane, fragile psicologicamente, con poca fiducia nei propri mezzi, privo sostanzialmente di autonomia, alla ricerca di un supporto, percepito come essenziale per vivere.
Gli esempi non mancano:
· giovani che non superano la fine di un rapporto sentimentale,
· ragazzi che evitano ogni impresa che comporti l’assunzione di responsabilità,
· figli che non riescono a distinguere i loro propri bisogni dalle aspettative dei familiari,
· una prolungata permanenza nella famiglia di origine ben oltre i limiti fisiologici della post adolescenza.
Come se la vita non fosse sostenibile senza una persona da cui dipendere.
D’altro canto, complementare all’evidenza di questo fenomeno, vi è l’atteggiamento di chi i giovani li ha educati, e contribuisce a mantenerli in tale stato.
Ed in effetti se la dipendenza esiste come fenomeno rilevabile nel comportamento di tanti giovani, è anche perché il messaggio educativo a loro pervenuto, evidentemente ha rafforzato tale atteggiamento.
Ed è per questo che il seminario sulla famiglia, dapprima programmato come riflessione sullo stato attuale di questa primaria aggregazione sociale, è diventato un’occasione per parlare di ciò che veramente rischia di caratterizzare la famiglia oggi: la mancanza di un dialogo aperto, di un confronto sincero, di un ascolto vero.
Infatti, dal nostro osservatorio, risulta sempre più evidente la tendenza dei genitori, ma anche dei figli, a percepire il contrasto intrafamiliare come un evento minaccioso, inopportuno, da evitare ad ogni costo. E anche per questo, sembrano prevalere rapporti che, più o meno consapevolmente, protraggono, il più possibile, un legame di dipendenza, salvo poi, magari, culminare in drammatiche “rotture”.
In pratica, succede spesso che invece di affermare con chiarezza il proprio punto di vista, riconoscendo anche all’interlocutore il diritto/dovere di dire e sostenere responsabilmente la sua opinione e le sue scelte, si preferisce procrastinare sempre più questo momento e con esso l’assunzione di responsabilità personali e sociali.
Del resto, anche tra i giovani di età maggiore di qualche anno (tra i 20 e i 25 anni) ritroviamo un fenomeno strettamente correlato. Vale a dire la permanenza in famiglia dei giovani, in età adulta.
Anche a questo fenomeno abbiamo dedicato una indagine specifica tesa a conoscere l’entità e le possibili cause del fenomeno, dalle nostre parti.
Sembra, anche in questo caso, confermarsi l’ipotesi del perdurare della cultura della dipendenza, tesa a ritardare lo “svincolo” dalla famiglia di origine.
Ma, anche in questo caso, in effetti, che ciò che sta mancando alle nostre famiglie, oggi, è la capacità di dialogare veramente con i figli.
Ascoltarlo da adulto, con comprensione, ma senza indulgenze e senza pietismi. Semplicemente per aiutarlo a sviluppare una sana autonomia.
Un’autonomia fatta di scelte responsabili, di consapevolezza, di autopromozione, e di fiducia nella capacità di costruire relazioni sane.
Ma, il dubbio nasce spontaneo, non è che per porsi in questo modo il genitore deve maturare una più sana consapevolezza delle proprie reali paure, delle proprie problematiche personali e di coppia?
Forse è proprio così. Certo è che partendo dai giovani non si può non arrivare agli adulti, agli educatori, ai genitori.
E questo seminario nasce proprio con questa velleità: riproporre la sfida di un rapporto vero, tra persone che voglio diventare interlocutori attendibili, capaci di dialogare veramente anche quando è scomodo farlo, perché si rischia di mettere in crisi un confortevole quieto vivere.

All’origine della nostra proposta educativa c’è sempre stata la famiglia: è una intuizione che, in verità, abbiamo un po’ abbandonato nel tempo e che oggi rischiamo di sprecare.
E se questo è capitato è forse anche perché, a dirla tutta, lavorare con le famiglie è oltremodo complesso.
Di fatto, il tema di cui vogliamo parlare, in questo seminario, ci consente ed anzi ci obbliga, a riprendere la questione dei rapporti familiari come terreno privilegiato per ripartire del riconoscimento di un malessere, spesso silente, cha attraversa le nostre famiglie, per dargli voce, e per far si che diventi occasione per crescere veramente, tutti.
Flavia Posabella, la nostra nuova amica che Francisco Mele ci ha fatto conoscere e che ha maturato una grossa esperienza sul campo oltre ad essere una formatrice titolata può aiutarci non solo in questa sede a riflettere sull’argomento ma anche a fornirci stimoli e conoscenze, nella prospettiva di avviare servizi di sostegno alla genitorialità, e momenti di ulteriore confronto tra educatori, naturali e professionali, rafforzando la proposta del “sistema formativo integrato”.

domenica 21 marzo 2010

PROF, POSSO USCIRE?

Partendo dalle nuove domande provenienti dal mondo della scuola, rilancia le iniziative già attuate, le proposte da realizzare ma soprattutto l’idea di un sistema formativo integrato in concerto con altre associazioni del territorio.


L’insufficienza di una pratica pedagogica che si sviluppa soltanto all’interno della istituzione tradizionalmente deputata alla organizzazione e alla gestione dei processi formativi (la scuola) è stata da tempo messa a fuoco.Nella nostra attuale fase storica di rapidissime e profonde trasformazioni a livello tecnologico, socio - economico e culturale, bisogna tener conto di quanto si muove nelle sedi di formazione extrascolastica e definire quale possa essere il rapporto tra la scuola e queste agenzie "altre" (pubbliche e private).

Il seminario dedicato ai nuovi bisogni di formazione dei giovani si fa portavoce di queste esperienze, rilancia le iniziative già attuate, le proposte da realizzare ma soprattutto l’idea di un sistema formativo integrato.

Presentato il 18 marzo, nel corso del seminario "Prof, posso uscire?", organizzato dal nostro Centro studi e formazione, il sistema formativo integrato proposto dal Centro La Tenda.

l'Azione Cattolica di Salerno, l'Istituto Regina Margherita, il Gruppo Scout di Salerno, la Comunità EMMANUEL, la FIPAV, la rete dei giovani,il Progetto Giovani de LA TENDA hanno presentato le rispettive realtà operative e le relative progettualità. Ma soprattutto hanno condiviso la necessità di rafforzare la collaborazione e l'azione congiunta per far fronte alle nuove esigenze della realtà giovanile.

giovedì 4 febbraio 2010

TRE PROPOSTE DEL CENTRO PER LO SPORT

SPORT E DIPENDENZE:. L'ALLENATORE PER LA VITA

Che rapporto intercorre tra lo sport e la dipendenza da sostanze stuoefacenti? Siamo sempre sicuri che lo sport prevenga le dipendenze?

Non è vero, tavolta, drammaticamente, il contrario? E cioè che lo sport (almeno quello mal praticato) produca disagio psicologico e quindi il rischio per i giovani di avvicinarsi alla droga?

Le domande, provocatorie quanto si vuole, non sono infondate. Anzi a guardare l'esperienza testimoniata da tanti ragazzi, ora ospiti delle nostre strutture, sembra proprio che, spesso, all'origine di tanti percorsi di devianza, c'è stato proprio un cattivo rapporto con l'ambiente sportivo: un fallimento non superato, una carriera mancata, una competitività esaperata, una richiesta eccessiva fatta alle proprie effettive potenzialità psico-fisiche, ecc.
Sono questi alcuni degli "inconvenienti" che non solo hanno interrotto un impegno sportivo, ma hanno addirittura innescato processi di emarginazione, di chiusura in sè, di rifiuto, di rabbia, spesso all'origine di percorsi deviati.
Altrettanto spesso, in queste circostanze, è mancata una figura di riferimento che aiutasse il giovane a integrare l'esperienza fatta nel proprio percorso di vita, a far diventare l'insuccesso momento di crescita, l'impegno sportivo costruttiva coscienza dei propri limiti e positiva occasione di interazione sociale.
Ecco, a partire da queste considerazioni, il Centro La Tenda insieme a diverse Società sportive di altrettanti sport, ai rappresentanti locali del CONI, della FIGC, ad allenatori, ad esperti del settore sportivo, ma ovviamente insieme agli atleti delle stesse società sportive e ai giovani comunque interessati al tema, ha voluto organizzare il prossimo seminario, programmato per il 2 febbraio presso la sede di via Fieravecchia.
Più in generale si discuterà di sport uscendo dagli schemi scontati in cui spesso viene inquadrato l'argomento quando se ne dimentica la forte valenza educativa, trascurando la fondamentale funzione pedagogica che esso (volente o nolente) si ritrova ad esercitare.
Del resto, esempi di una cattiva fruizione dello sport ce ne sono tanti e non solo quando esita in drammatiche conseguenze personali e sociali. Il tifo violento, il culto del corpo, il doping ne sono alcuni esempi.Ma un ruolo fondamentale in questa riflessione pubblica verrà riservata alla figura dell'allenatore, insdividuato come figura cardine, oggi quasi sostitutiva nel vissuto di tanti ragazzi, della figura genitoriale.
E anche per sostenere la formazione di questa importante figura di riferimento (l'allenatore della società sportiva, appunto), il Centro La Tenda intende proporre al governo dello sport, l'introduzione di specifici moduli didattico-formativi, all'interno dei percorsi di qualificazione per allenatori e società sportive.
Un'occasione in più perchè lo sport affermi la sua vera funzione educativa, attraverso una figura competente di allenatore... per la vita.
Mario Scannapieco